Diario di guerra, 18-01-2009

Scrivo queste poche righe con la speranza che qualcuno, un giorno o l’altro, posi i suoi occhi sulla verità che esse narrano. Non sono tipo da cerimonie, sarò chiaro e conciso. Nessuno ama la guerra. Nessuno tranne me. Se poi la guerra è contro le zucche, c’è poco da fare, è come inviarmi a cena in un ristorante chic dove una forchettata di penne al ragù ti costa più di uno stipendio. Per questo semplice motivo ho ordinato, 2 ore or sono, alle forze di terra del mio esercito, di spostare l’intera armata verso la Toscana, con l’obiettivo di assediare il Granzuccato. Nessuno deve uscire ne entrare nel territorio delle zucche fin quando le mie forze aeree non saranno pronte per un raid al gas nervoso (non nervino, ma nervoso!). La sicurezza di Roma è in bilico non posso permettermi di perdere la città (=3), ho fatto un’alleanza che devo rispettare, l’asse Roma-Piacenza è più importante delle tasse che le zucche mi consegnerebbero da qui a giugno. Per il bene superiore devo sacrificare il Granzuccato anche a costo di inimicarmi il Regno di Napoli. Re Andrea sarebbe pazzo a muovermi guerra, con le forze pucciciuose dalla mia. Le mie forze pucciciuose sono le più temute del mondo, la loro potenza sarebbe sufficiente a spazzar via l’intero Granzuccato con un semplice comando.

In virtù dei rischi che corre la città di Roma con i relativi abitanti ()() ordino quindi alle forze di mare e dell’aria di armarsi in previsione rispettivamente del raid e di un attacco dal Regno di Napoli (alleato sentimentale del Granzuccato), in ordine per proteggere gli interessi del Regno del Nord e tutti i miei interessi (che non mi par poco, lol!).

Alla guerra!!!

p.s.: non ci sarà un’alba… per le zucche! (cit. modificata Saruman in “Le due torri”).